Arrestata in Kazakistan dallo scorso luglio, Amina Milo è stata prosciolta dalle accuse di traffico di stupefacenti.
Buone notizie per Amina Milo, la 18enne originaria di Lecce (in Puglia), che a luglio era stata arrestata dalla polizia in Kazakistan. Era stata accusata di traffico di droga, a causa del ragazzo con cui era in compagnia. Dopo quasi quattro mesi di attesa, la giovane viene liberata.
La liberazione di Amina Milo
E’ stato il suo legale ad annunciare la notizia: “Amina Milo è stata prosciolta dalle accuse a suo carico. Amina è libera“.
Appresa la notizia, anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha commentato la sua liberazione, che ha ringraziato “i diplomatici della Farnesina e la nostra ambasciata ad Astana per il grande lavoro che ha portato alla liberazione della giovane italiana. In questi giorni difficili non l’abbiamo mai lasciata sola, ora la aspettiamo presto in Italia”, ha scritto su Twitter.
#Amina è stata liberata. Ringrazio i diplomatici della Farnesina e la nostra Ambasciata ad Astana per il grande lavoro che ha portato alla liberazione della giovane italiana. In questi giorni difficili non l'abbiamo mai lasciata sola, ora la aspettiamo presto in Italia@ItalyMFA
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) November 2, 2023
Parla Amina: “Una gioia indescrivibile”
“Mi sento bene ora, grazie a tutti per l’aiuto, non ci sto credendo”, dichiara all’Ansa Amina Milo, dopo essere stata liberata.
“Ci sono stati momenti drammatici durante la mia prigionia. Ora non vedo l’ora di tornare in Italia. Mi manca la mia famiglia, il mio migliore amico. E mi manca il mare”, prosegue la 18enne.
“Questa mattina è successo tutto all’improvviso. Ad un certo punto mi hanno detto ‘prendi le tue robe e vai via’. E per me è stata una gioia indescrivibile. Ora non so ancora quando potremo ripartire, dobbiamo completare altre cose”, conclude.
L’arresto ingiustificato
Il 18 giugno scorso, Amina Milo era stata fermata ad Astana dalla polizia, mentre era in giro con un suo coetaneo del posto. Il ragazzo era in possesso di droga, ma Amina “non sapeva nulla”, come spiega il legale. A conferma di ciò, anche gli esami tossicologici nel sangue della 18enne, che quindi “è stata detenuta senza alcun motivo”.
Poi, il 4 luglio, era stata condotta con l’inganno in un appartamento, dove è stata segregata e maltrattata per 16 giorni. Uno degli agenti avrebbe chiamato sua madre, Assemgul Sapenova, chiedendole 60mila euro per il rilascio di sua figlia.
L’11 luglio Amina è stata nuovamente arrestata dalla polizia per traffico internazionale di droga. Durante i mesi in carcere, la 18enne pugliese avrebbe tentato anche di togliersi la vita due volte.